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giovedì 19 marzo 2015

Allergia Sintomi

Quando intervenire con una integrazione nutrizionale di piante officinali.

I disturbi e i sintomi che contraddistinguono le allergie stagionali sono comuni a molti:

- starnuti, spesso con naso ostruito e gocciolamento;
- tosse;
- prurito ad occhi, naso, gola;
- occhi lacrimanti;
- naso arrossato dovuto ad eccessiva sollecitazione;
- presenza di occhiaie per maggiore afflusso di sangue nei seni paranasali.

Nei soggetti non allergici, le mucose nasali trasportano con sé le particelle estranee verso la gola, dove sono ingerite oppure espulse tramite la tosse.

Qualcosa di diverso accade invece nei soggetti allergici.

In questi casi, appena un allergene viene in contatto con l'interno del naso tramite la respirazione, una catena di reazioni inducono il rilascio di istamine da parte delle cellule mastociti; tali sostanze inducono una contrazione dei tessuti cellulari responsabili dell'afflusso di sangue nel naso, con il conseguente rilascio di liquidi che causano il rigonfiamento dei seni paranasali, risultando in una congestione nasale.



Le istamine sono inoltre la causa degli starnuti, dei pruriti, delle irritazioni e dell'eccesso di produzione di muchi; tutti sintomi di una rinite allergica.

Ogni pianta medicinale ha una sua composizione chimica che comprende un numero più o meno ampio di diverse sostanze chimiche. Alcune hanno una proprio azione e sono attive, altre sono considerate inerti o meglio regolatrici, poiché, anche se inattive, aiutano l'azione delle prime.

Si distinguono così i principi attivi, sostanze dotate di attività salutistica e i coadiuvanti, che collaborano all'attività dei principi attivi modulandone la farmacocinetica, l'assorbimento, il metabolismo, l'eliminazione, e quindi il profilo funzionale.

L'insieme di tutti questi composti e della loro interazione forma quella che si definisce fitocomplesso.

Il fitocomplesso delinea quindi la fisionomia clinica e dinamica della pianta e le conferisce una molteplicità di azione che, a seconda della parte utilizzata, permette di intervenire, come prevenzione o trattamento, in diversi disturbi e condizioni cliniche.

L'attività di una pianta medicinale è da considerarsi come il risultato sinfonico di tutte le sostanze contenute nel fitocomplesso e non riconducibile ai singoli principi attivi isolati.


L'Ortica contiene flavonoidi come le quercetina, il canferolo e la tuina che favoriscono il mantenimento dei livelli ottimali di istamina nel corpo. Non è da confondere con la specie Urtica urens, che invece contiene alti livelli di istamina ed è quindi allergizzante.

Il Ribes nero agisce con azione cortison-like, favorendo la regolazione dei corretti livelli di cortisolo endogeno, regolato dalla ghiandola surrenale.

La Liquirizia è un riequilibratore del sistema immunitario ed è pertanto utile nelle allergie così come nell'asma. Tra i principali componenti fitochimici della pianta troviamo l'acido glicirrizico che inibisce l'enzima 11beta-idrossisteroide-deidrogenasi risultando in un aumento dell'attività del cortisolo sul fegato.

Il Rafano nero contiene olio essenziale dotato di proprietà antibatteriche e avrebbe pertanto influenza sulla composizione della flora batterica intestinale. La pianta gode anche di fama drenante epatico, migliorando le manifestazioni di origine allergica.

Il Lactobacillus acidophilus favorisce il ripristino e la ricolonizzazione dei batteri intestinali. I fermenti producono enzimi ed alcune vitamine del complesso B; alleviano e guariscono le infiammazioni intestinali aiutando la normalizzazione del pH digestivo; riducono e/o eliminano l'irritazione della mucosa intestinale; producono immunoglobuline (IgA) aumentando le difese immunitarie.