L'emicrania è un disturbo medico
molto frequente nella popolazione adulta. Pur non risparmiando i soggetti in
tenera età, si calcola che nella sua forma cronica colpisca il 18% delle donne
e il 6% degli uomini.
Tracciare una strategia
terapeutica non è semplice: l'emicrania è un disturbo dal quale non è possibile
guarire compiutamente, potendosi al più intervenire sui fattori scatenanti e
sull'intensità degli stati dolorosi.
Purtroppo, nella maggior parte
dei casi l'approccio terapeutico è essenzialmente sintomatico: si interviene
cioè sul sintomo, sul dolore e sulle altre manifestazioni associate al fine di
portare un sollievo immediato al paziente proprio perché, trattandosi di una
malattia cronica, si preferisce apportare un aiuto immediato, tralasciando un
intervento sistemico e di profilassi.
Ma cosa accade quando un soggetto
lamenta attacchi molto frequenti? Spesso il ricorso continuato ed eccessivo ai
farmaci (analgesici e antidolorifici) ha la negativa conseguenza di rendere il
paziente insensibile al loro effetto abbassando, se non addirittura annullando,
l'efficacia di qualsiasi terapia farmacologica analgesica o di profilassi.
È quindi di tutta evidenza
l'insufficienza e la pericolosità di un approccio esclusivamente farmacologico
e sintomatico: esso non solo non risolve il problema medico, ma può causare
effetti collaterali e ulteriori danni alla salute, specie a fronte di attacchi
ripetuti e frequenti.
Considerata le già citate
problematiche cui si aggiungono quelle di tipo gastrointestinale, una buona
strategia integrata di lungo periodo consiglia l'assunzione prolungata e
costante di integratori alimentari specificamente formulati per i soggetti
predisposti alle emicranie.
È bene scegliere compresse a base
di Achillea (Achillea millefolium L.), Partenio (Tanacetum parthenium Sch.
Bip.), Magnesio, Iperico (Hypericum perforatum L.) e Griffonia (Griffonia
simplicifolia Baill.), che sono in grado di essere assorbite e rilasciare i
propri principi attivi proprio nel tratto intestinale, dove saranno assorbiti
con maggiore efficacia. Il resistente film che ricopre le compresse permette di
contrastare efficacemente l'attacco degli acidi gastrici e di garantire al
paziente un corretto assorbimento delle sostanze in esse contenute. Il magnesio
e le vitamine del gruppo B sono infatti risultati efficaci nei molti casi in
cui il forte mal di testa è dovuto principalmente alla carenza cronica di
queste sostanze.
Effetti altrettanto benefici si
riconoscono ormai pacificamente al Partenio e alla Griffonia. Il primo,
appartenente alla famiglia delle Asteraceae e contenente tannini, flavonoidi e
tanacetina, è utilizzato prevalentemente per il suo effetto antiinfiammatorio,
dovuto all'inibizione della ciclossigenasi e delle fosfolipasi. Non a caso in
campo fitoterapico è spesso utilizzato nel trattamento degli stati dolorosi di
media entità, anche a scopo preventivo.
L'uso della Griffonia, pianta
tropicale, è invece abbastanza recente in occidente, seppur ormai comprovato
quanto ad efficacia. I suoi semi contengono elevate dosi di 5-HTP, un
precursore diretto della serotonina, in grado di riequilibrare rapidamente il
benessere del sistema nervoso, favorendo il rilassamento e un'ottimale
alternanza dei cicli vitali, essenziale nel trattamento delle patologie in
parola.
Si consiglia l'assunzione degli
integratori specifici per un periodo di tempo quantomeno corrispondente al
ciclo di trattamento con farmaci, comunque non inferiore ai 6 mesi, al fine di
contrastare efficacemente le carenze fisiologiche ed intervenire su quella che
può a buon titolo essere considerata una causa scatenante del disturbo
emicranico.
Dott. Antonio Salerno
Fonte: http://www.coratolive.it/salute/39/articolo.aspx