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giovedì 25 febbraio 2016

Emicrania

L'emicrania è un disturbo medico molto frequente nella popolazione adulta. Pur non risparmiando i soggetti in tenera età, si calcola che nella sua forma cronica colpisca il 18% delle donne e il 6% degli uomini.

Tracciare una strategia terapeutica non è semplice: l'emicrania è un disturbo dal quale non è possibile guarire compiutamente, potendosi al più intervenire sui fattori scatenanti e sull'intensità degli stati dolorosi.

Purtroppo, nella maggior parte dei casi l'approccio terapeutico è essenzialmente sintomatico: si interviene cioè sul sintomo, sul dolore e sulle altre manifestazioni associate al fine di portare un sollievo immediato al paziente proprio perché, trattandosi di una malattia cronica, si preferisce apportare un aiuto immediato, tralasciando un intervento sistemico e di profilassi.

Ma cosa accade quando un soggetto lamenta attacchi molto frequenti? Spesso il ricorso continuato ed eccessivo ai farmaci (analgesici e antidolorifici) ha la negativa conseguenza di rendere il paziente insensibile al loro effetto abbassando, se non addirittura annullando, l'efficacia di qualsiasi terapia farmacologica analgesica o di profilassi.

È quindi di tutta evidenza l'insufficienza e la pericolosità di un approccio esclusivamente farmacologico e sintomatico: esso non solo non risolve il problema medico, ma può causare effetti collaterali e ulteriori danni alla salute, specie a fronte di attacchi ripetuti e frequenti.

Considerata le già citate problematiche cui si aggiungono quelle di tipo gastrointestinale, una buona strategia integrata di lungo periodo consiglia l'assunzione prolungata e costante di integratori alimentari specificamente formulati per i soggetti predisposti alle emicranie.

È bene scegliere compresse a base di Achillea (Achillea millefolium L.), Partenio (Tanacetum parthenium Sch. Bip.), Magnesio, Iperico (Hypericum perforatum L.) e Griffonia (Griffonia simplicifolia Baill.), che sono in grado di essere assorbite e rilasciare i propri principi attivi proprio nel tratto intestinale, dove saranno assorbiti con maggiore efficacia. Il resistente film che ricopre le compresse permette di contrastare efficacemente l'attacco degli acidi gastrici e di garantire al paziente un corretto assorbimento delle sostanze in esse contenute. Il magnesio e le vitamine del gruppo B sono infatti risultati efficaci nei molti casi in cui il forte mal di testa è dovuto principalmente alla carenza cronica di queste sostanze.

Effetti altrettanto benefici si riconoscono ormai pacificamente al Partenio e alla Griffonia. Il primo, appartenente alla famiglia delle Asteraceae e contenente tannini, flavonoidi e tanacetina, è utilizzato prevalentemente per il suo effetto antiinfiammatorio, dovuto all'inibizione della ciclossigenasi e delle fosfolipasi. Non a caso in campo fitoterapico è spesso utilizzato nel trattamento degli stati dolorosi di media entità, anche a scopo preventivo.

L'uso della Griffonia, pianta tropicale, è invece abbastanza recente in occidente, seppur ormai comprovato quanto ad efficacia. I suoi semi contengono elevate dosi di 5-HTP, un precursore diretto della serotonina, in grado di riequilibrare rapidamente il benessere del sistema nervoso, favorendo il rilassamento e un'ottimale alternanza dei cicli vitali, essenziale nel trattamento delle patologie in parola.

Si consiglia l'assunzione degli integratori specifici per un periodo di tempo quantomeno corrispondente al ciclo di trattamento con farmaci, comunque non inferiore ai 6 mesi, al fine di contrastare efficacemente le carenze fisiologiche ed intervenire su quella che può a buon titolo essere considerata una causa scatenante del disturbo emicranico.


Dott. Antonio Salerno
Fonte: http://www.coratolive.it/salute/39/articolo.aspx