I termini candidosi cronica, candidosi sistemica, sindrome da lievito e Candida albicans sono diventati sempre più diffusi dopo la pubblicazione del libro del dottor Orian Truss e di quello del dottor William G. Crook. Ma di che cosa si tratta esattamente? La nostra salute è in gran parte protetta da colonie di microrganismi che vivono in simbiosi nel nostro corpo. Da solo, il tratto intestinale annovera più di quattrocento specie diverse di batteri. I fermenti lattici mantengono l'equilibrio della flora intestinale impedendo la proliferazione dei batteri patogeni, dei parassiti, dei virus e dei lieviti.
La Candida albicans è una forma di lievito comune a tutti gli esseri umani, che non causa alcun problema se presente in piccole quantità nell'organismo. Allo stato normale, il lievito saprofita vive sulle mucose degli organi digestivi, dalla bocca al retto, sulle mucose genitali e vescicali come pure sulla pelle. Il suo ruolo è quello di aiutare l'organismo nel processo di decomposizione delle scorie organiche.
Un'alterazione della flora batterica intestinale a causa di agenti antibiotici, steroidi, anticoncezionali e antiacidi, spesso accompagnata da stress e da una dieta ricca di zuccheri e di amidi, permette un'anomala proliferazione di tale lievito. Chi soffre d'immunodeficienza (chemioterapia, radioterapia, AIDS, trapianto d'organo) è maggiormente predisposto alla candidosi, perchè il sistema di difesa risulta già indebolito. Altri importanti fattori di rischio sono diabete, ipotiroidismo, gravidanza, anemia, intervento chirurgico, ustioni, cateterismo e dialisi.
La candidosi è una proliferazione patogena della Candida albicans nell'intestino (candida intestinale). Il problema ha inizio quando questo lievito, di norma inoffensivo, passa dalla forma unicellulare a quella micelica. Sviluppa allora lunghi filamenti che gli permettono di radicarsi nella mucosa intestinale, generando minuscole brecce o aperture nella parete (permeabilità intestinale), In questa forma micelica, la muffa diventa più resistente, patogena e soprattutto assai invasiva. E' allora in grado di attraversare la mucosa intestinale e penetrare nel flusso sanguigno, guadagnando l'accesso a tutti i sistemi del corpo. Inoltre, rilascia scarti tossici nel sangue, tra i quali l'acetaldeide prodotta dalla trasformazione degli zuccheri in alcol; questa micotossina sarebbe responsabile della sensazione di avere la testa tra le nuvole (brainfog), che molte persone affette da candidosi lamentano. Nel tentativo di neutralizzare queste tossine antigeniche, l'organismo fabbrica un gran numero di anticorpi, cosa che spesso provoca l'insorgenza di un complesso allergico negli individui affetti. A questo punto il livello di tolleranza al fumo di sigaretta, ai profumi, ai prodotti chimici (vernici, detergenti, benzina) e alle muffe si riduce.
Poiché l'intestino è il primo organo colpito, i sintomi digestivi e intestinali sono spesso i primi segni ad annunciare il problema: bruciori o acidità di stomaco, rigurgito acido, alito cattivo, nausea, gastrite, crampi o dolori addominali, gonfiore, flatulenze, intolleranze alimentari, diarrea, stipsi, presenza di muco nelle feci e pruriti o ragadi anali. La candidosi, divenuta sistemica, seguiterà a riversare le sue tossine nel flusso sanguigno, manifestandosi in tutti i sistemi del corpo: cutaneo, respiratorio, cardiaco, genitale, nervoso. La stanchezza cronica rimane il classico sintomo concomitante.
Potrebbero anche presentarsi alterazioni nelle funzioni cerebrali (ansia, disturbi di concentrazione e di memoria, depressione), ormonali (sindrome premestruale, disturbi mestruali, cistite, infezioni vaginali a ripetizione, infertilità), respiratori (congestione, persistente scolo nasale, asma), cutanei (acne, orticaria, piede d'atleta), muscolari e articolari. Secondo il dottor William G. Crook, la sindrome da Candida albicans potrebbe essere chiamata in causa in varie patologie autoimmuni, in particolare Morbo di Crohn, colite ulcerosa, fibromialgia, sclerosi multipla, lupus eritematoso, artrite reumatoide e sclerodermia.
L'infezione sistemica da Candida albicans rappresenta un argomento controverso in ambito medico. Attaccato su tutti i fronti, il corpo subisce l'effetto debilitante della candidosi e presenta un tale ventaglio di sintomi che talvolta è difficile sapere da dove iniziare. Generalmente, come strumento di diagnosi della candidosi, viene utilizzato un dettagliato questionario. Come curare la candida. Il trattamento della candidosi richiede un approccio da più lati:
- affamare il lievito sottraendogli gli alimenti che ne assicurano la proliferazione. Si eviteranno quindi lo zucchero in tutte le sue forme, certi carboidrati (riso brillato, frumento), gli alimenti contenenti lieviti o muffe come il pane, i formaggi, la frutta secca, i funghi, le arachidi, le bevande alcoliche, i sottaceti e gli alimenti contenenti zuccheri naturali come il latte. All'inizio del programma va limitata anche la frutta. Si eviteranno inoltre tutti gli alimenti allergeni e, nei limiti del possibile, antibiotici, corticosteroidi e anticoncezionali.
- riequilibrare la flora batterica intestinale assumendo un integratore di fermenti lattici o probiotici che contenga vari ceppi diversi, tra cui il Lactobacillus e il Bifidobacterium, Lo yogurt non contiene un numero sufficiente di batteri buoni e vitali.
- distruggere il lievito con antifungini, come l'aglio o l'estratto di semi di pompelmo.
- assicurarsi una disintossicazione per evitare l'accumulo di scorie nell'organismo durante la distruzione del lievito. Il fegato, i reni e la pelle dovranno filtrare ed eliminare un eccesso di tossine. Raccomandato l'uso di piante che favoriscono la disintossicazione: tarassaco, carciofo, aloe, psillio, bardana, altea, echinacea. Altri fattori non trascurabili per il ripristino di un corpo sano sono dati da un programma di esercizi, un'adeguata idratazione, una buona ossigenazione e il riposo.
- colmare le carenze dell'organismo prestando particolare attenzione al sistema immunitario e alla riparazione delle pareti intestinali. Varie vitamine e sostanze minerali sono compatibili con questo processo secondo i bisogni di ognuno. Le vitamine A, B, C, ed E, il ferro, il magnesio, il selenio e lo zinco sono elementi importanti di tale programma. Ottimi coadiuvanti sono gli acidi grassi, gli enzimi digestivi, la glutammina e il ginseng siberiano (eleuterococco).