Magnesio e Potassio: Ratio K/Mg
Stanchezza e affaticamento cronico, perdita di forza, crampi, fibromialgie, aritmie, scarsa digeribilità e svuotamento gastrico, alvo alterno, disturbi dell'umore, irritabilità, "bipolarismo funzionale" sono alcuni dei sintomi vaghi (MUS) che il nostro fisico può manifestare quando la trasmissione degli impulsi nervosi viene alterata a causa di variazioni nelle concentrazioni ioniche.
In particolare, le alterazioni che riguardano potassio e magnesio sono determinanti nel causare squilibri nella conduzione nervosa che si possono manifestare con sintomatologie a carico degli apparati muscolare, cardiaco, nervoso e gastro-intestinale.
Il potassio è un elettrolita di cui l'organismo necessita per svolgere una serie di funzioni tra cui la regolazione dell'equilibrio idroelettrolitico, la trasmissione nervosa, la conversione dello zucchero nel sangue in glicogeno (Gly) e la sintesi delle proteine, mentre il magnesio è indispensabile per numerose attività tra cui le reazioni enzimatiche, il mantenimento dell'equilibrio elettrolitico, il metabolismo energetico e la proliferazione cellulare.
I due minerali sono importanti sia quando vengono visti singolarmente sia quando vengono analizzati insieme. Esiste una relazione tra le loro concentrazioni: numerosi studi evidenziano che a un deficit di magnesio si lega una carenza di potassio e che isolati disturbi dell'equilibrio del potassio non producono alterazioni dell'omeostasi del magnesio mentre la deplezione di magnesio produce una secondaria deplezione di potassio.
Il Ratio K/Mg rappresenta il rapporto tra i due ioni ed è un indicatore prognostico della capacità funzionale dei potenziali d'azione: tanto più il suo valore si discosta per difetto da 4,8 tanto più sarà alterato il potenziale di membrana e quindi la generazione dei potenziali d'azione nei tessuti eccitabili.
Ripristinare o mantenere il corretto rapporto potassio/magnesio è pertanto essenziale per mantenere i valori di polarizzazione di membrana entro i limiti fisiologici e quindi per non alterare i potenziali d'azione la cui variazione si manifesta con MUS a carico dei tessuti eccitabili (muscolare, cardiaco, gastro-intestinale e nervoso).