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venerdì 26 aprile 2013

Magnesio Potassio

Magnesio e Potassio: Ratio K/Mg

Stanchezza e affaticamento cronico, perdita di forza, crampi, fibromialgie, aritmie, scarsa digeribilità e svuotamento gastrico, alvo alterno, disturbi dell'umore, irritabilità, "bipolarismo funzionale" sono alcuni dei sintomi vaghi (MUS) che il nostro fisico può manifestare quando la trasmissione degli impulsi nervosi viene alterata a causa di variazioni nelle concentrazioni ioniche.
In particolare, le alterazioni che riguardano potassio e magnesio sono determinanti nel causare squilibri nella conduzione nervosa che si possono manifestare con sintomatologie a carico degli apparati muscolare, cardiaco, nervoso e gastro-intestinale.
Il potassio è un elettrolita di cui l'organismo necessita per svolgere una serie di funzioni tra cui la regolazione dell'equilibrio idroelettrolitico, la trasmissione nervosa, la conversione dello zucchero nel sangue in glicogeno (Gly) e la sintesi delle proteine, mentre il magnesio è indispensabile per numerose attività tra cui le reazioni enzimatiche, il mantenimento dell'equilibrio elettrolitico, il metabolismo energetico e la proliferazione cellulare.
I due minerali sono importanti sia quando vengono visti singolarmente sia quando vengono analizzati insieme. Esiste una relazione tra le loro concentrazioni: numerosi studi evidenziano che a un deficit di magnesio si lega una carenza di potassio e che isolati disturbi dell'equilibrio del potassio non producono alterazioni dell'omeostasi del magnesio mentre la deplezione di magnesio produce una secondaria deplezione di potassio.
Il Ratio K/Mg rappresenta il rapporto tra i due ioni ed è un indicatore prognostico della capacità funzionale dei potenziali d'azione: tanto più il suo valore si discosta per difetto da 4,8 tanto più sarà alterato il potenziale di membrana e quindi la generazione dei potenziali d'azione nei tessuti eccitabili.
Ripristinare o mantenere il corretto rapporto potassio/magnesio è pertanto essenziale per mantenere i valori di polarizzazione di membrana entro i limiti fisiologici e quindi per non alterare i potenziali d'azione la cui variazione si manifesta con MUS a carico dei tessuti eccitabili (muscolare, cardiaco, gastro-intestinale e nervoso).

venerdì 12 aprile 2013

Cistite cause


Infezioni urinarie

Il termine infezioni delle vie urinarie (UTI) indica la presenza di un agente infettante, generalmente di tipo batterico, nel tratto urinario che normalmente è sterile. L’infezione può coinvolgere siti specifici quali il rene, la vescica, la prostata, l’uretra, o limitarsi alle urine.
La diagnosi delle IVU si basa sulla sintomatologia, sui segni clinici, e sui risultati di semplici analisi di laboratorio. Fondamentali sono l’esame delle urine e l’urinocoltura con antibiogramma.
In caso di sospetta infezione delle alte vie, occorre effettuare anche un esame del sangue per valutare la funzionalità renale, l'eventuale aumento dei globuli bianchi, la velocità di sedimentazione e la PCR. In presenza di uretrite può anche essere necessario un tampone uretrale.
La batteriuria o conta batterica dai campioni di urina è considerata positiva per un valore superiore a 105 per mL, comunque interpretato in relazione al quadro clinico. Al di sotto di questo valore si parla di colonizzazione. L'UTI può essere sintomatica o non sintomatica. La forma sintomatica presenta segni clinici all'apparato urogenitale in associazione con una significante batteriuria. È stato dimostrato che anche in tutti i casi di UTI asintomatiche vi è evidenza di una risposta locale di batteriuria quindi utilizzare il termine colonizzazione per descrivere le UTI asintomatiche è inappropriato.

Epidemiologia

Le infezioni del tratto urinario (UTI) sono comuni con una stima di incidenza annuale globale di almeno 250 milioni e rappresentano un importante capitolo nella medicina, collocandosi tra le più frequenti cause di morbilità, di visita ambulatoriale e di costi sanitari (al 3° posto dopo infezioni delle vie respiratorie).

giovedì 4 aprile 2013

Danni da Fluoro

Nel 1944 il Journal of American Dental Association scrisse che la fluorazione causa OSTEOPOROSI, GOZZO e malattie alla spina dorsale!
Nel 1990 uno studio confermò la correlazione tra fratture ossee e fluoro! La Cornell University scoprì invece danni ai reni! Mentre uno studio del 1978 dell'Università di Yale scoprì che bastava 1ppm di FLUORURO per diminuire resistenza ed elasticità delle ossa!
Nel 1987 NCI americana (Istituto dei Tumori) stabiliva relazione tra cancro (osteocarcinoma) e fluoro nell'acqua potabile!
La Fluorizzazione delle forniture idriche è quindi una prassi amorale, non necessaria ed iniqua, e fra i suoi sostenitori si annoverano potenti interessi acquisiti del settore industriale, governativo (USA) e della professione medica /odontoiatrica.
Il fluoruro si accumula nelle ossa e le rende più fragili e soggette a fratturarsi; la stragrande maggioranza delle nazioni dell'Europa occidentale ha respinto la fluorizzazione delle acqua potabili.

Commento (NdR): oltre alle truffe, collusioni, interessi delle case farmaceutiche, ricordiamo che la principale sostanza contenuta negli psicofarmaci è il FLUORO!
Il fluoro distrugge la flora batterica e gli enzimi - in effetti, il fluoro, lo hanno provato studi scientifici, causa una maggiore incidenza di rottura delle ossa nelle persone anziane in seguito all'osteoporosi. Il Dott. Durrant-Peatfield ci dice che il fluoro è un veleno che distrugge gli enzimi. Il suo accumulo nella tiroide è causa di squilibri ormonali. E' associato a malattie autoimmuni oltre all'osteoporosi, l'osteosarcoma e perfino un aumento del cancro alla tiroide.
Così scriveva Charles Elliot Perkins in una lettera del 1954 alla Lee Foundation di Milwaukee-Wisconsin (vedi brillante articolo Fluorizzazione: Controllo mentale delle masse, a cura di Giuseppe Cosco, su www.the1phoenix.net/x-files/medicin2.htm)
vedi: Danni del Fluoro 2 + http://www.report.rai.it/R2_popup_articolo...5E90148,00.html

METALLI e GAS tossici

Fluoro, cloro, bromo e iodio sono quattro metalloidi che, combinandosi facilmente con altri metalli, danno luogo a diversi sali e, combinandosi con l’idrogeno, producono acidi forti, come l’acido fluoridrico, l’acido cloridrico e l’acido muriatico.
Questi metalloidi vengono chiamati alogeni (dal greco halos = mare, sale) per questa loro caratteristica di generare sali.
Ripetute dosi infinitesimali di fluoro, introdotte con acque fluorate, possono ridurre nel tempo ogni forza individuale, ogni velleità personale, ogni voglia di resistere alla dominazione. Sopravviene infatti una specie di avvelenamento e di narcosi di una specifica area del cervello, rendendo così l’individuo obbediente e remissivo, rilassato e quasi-ipnotizzato, docile e sottomesso alla volontà di quelli che desiderano manovrarlo e governarlo. Il modo migliore, dunque, per creare una maggioranza silenziosa filo-governativa.