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lunedì 30 luglio 2012

Il Cancro: le cure proibite.

La Medicina Ufficiale.
20.000 persone nel mondo muoiono di cancro ogni giorno. Questo si traduce in 8.000.000 di vittime ogni anno, 500.000 delle quali sono Americani, oltre 15.000 sono Italiani.
All’inizio del secolo scorso veniva colpita dal cancro 1 persona su 20, negli anni ’40 la stessa percentuale era salita a 1 persona su 16, negli anni ’70, 1 persona su 10. Oggi 1 persona su 3 è destinata ad ammalarsi di cancro nel corso della vita. Oltre 1 milione di americani scopre ogni anno di avere il cancro. In Italia la stessa sorte tocca a circa 250.000 persone.
Tutti costoro piombono improvvisamente in un tunnel oscuro che cambierà radicalmente la loro vita per molti anni a venire.
Di fronte ad una sequela apparentemente infinita di esami medici, controlli, seconde opinioni, medicinali, nuovi test, operazioni chirurgiche, terapie di supporto, esami di controllo, si trovano in completa balia della malattia. Mentre si trova in quel tunnel, ogni paziente alimenta un complesso apparato medico che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone, generando milioni e milioni di dollari di fatturato per l’industria medica, ospedaliera e farmaceutica.
Dai laboratori di ricerca, alle scuole di medicina, dalle cliniche di prevenzione alla vendita di farmaci su scala mondiale, oggi l’apparato medico del cancro è talmente esteso e costoso che ha bisogno dei suoi pazienti per sopravvivere, almeno quanto i pazienti abbiano bisogno dell’apparato.
Il cancro è un grosso affare, uno dei più grandi che ci siano. Il classico malato di cancro spende almeno 50.000 dollari per curare la propria malattia. Un milione di nuovi pazienti di cancro ogni anno, significa 50 miliardi di dollari spesi ogni anno nelle terapie per il cancro negli Stati Uniti.

Ma per l’oncologia moderna oggi il cancro rimane ancora un mistero.
Quelli che cento anni fa erano veri e propri trabiccoli di legno, capaci di alzarsi da terra di pochi metri al massimo, oggi sono diventati dei sofisticatissimi jet capaci di raggiungere altitudini stratosferiche che viaggiano a 3 volte la velocità del suono. Quello che cento anni fa era il gracchiare di un rudimentale telegrafo con fili di rame, oggi è diventato una rete globale di comunicazioni in fibra ottica grazie alla quale milioni di persone si scambiano contemporaneamente informazioni in tutte le direzioni. Quello che cento anni fa era ancora un pianeta relativamente sconosciuto, oggi è stato illuminato a giorno anche di notte ed è stato esplorato in ogni suo angolo più remoto al punto che possiamo visitarlo in ogni longitudine o altitudine nel comfort di casa nostra.

L’unica cosa che è rimasta immutata nel corso di tutti questi anni è l’apparente incapacità della scienza medica di comprendere e sconfiggere una malattia come il cancro. Perché?


Teoria Ufficiale Oggi.
La teoria ufficiale sostiene che il cancro sia un problema che ha origine all’interno della cellula umana.
Il cancro è un insieme di oltre 100 malattie, caratterizzate da una anomala e incontrollata crescita cellulare.
Il cancro è una malattia a volte mortale causata da una crescita e divisione anomale delle cellule. Mentre le cellule normali hanno le pareti e i nuclei ben definiti, la crescita incontrollata delle cellule del cancro porta alla nascita di masse di tessuto anomale e non strutturate conosciute come neoplasmi, o tumori.
La maggior parte dei decessi per cancro è causata dalle metastasi, cellule maligne che penetrano il sistema circolatorio, e stabiliscono colonie in altre parti del corpo.
Come e dove le cellule migranti si fermino cambia a seconda del tipo di cancro. Una volta che le cellule tumorali non sono più in movimento, possono iniziare la procedura di formazione di un nuovo tumore, abbandonando il vaso sanguigno per iniziare a riprodursi nella nuova sede. Se il nuovo ambiente è adatto, la cellula appena arrivata inizierà a crescere, sviluppando un nuovo tumore.
Questa teoria ufficiale, chiamata anche Teoria molecolare, è sostanzialmente la stessa che fu formulata oltre 50 anni fa.


Teoria ufficiale 1950.
Il cancro inizia con una cessazione della normale crescita cellulare, che è dannosa e interminabile. Se le cellule anomale crescono lentamente, in una zona delimitata, si chiamano tumori benigni. Se le cellule si disperdono in altre parti del corpo, costituiscono un tumore maligno, che è cancerogeno. Le cellule delle crescite maligne si staccano e viaggiano nel flusso sanguigno verso altre parti del corpo, dove possono dare inizio a nuove crescite tumorali.
Negli ultimi 50 anni, la ricerca della causa del cancro all’interno della cellula umana è stata spinta oltre i limiti di qualsiasi immaginazione. Oggi i laboratori più avanzati stanno lavorando direttamente sulla mappatura del genoma umano con lo scopo di individuare gli specifici geni che sarebbero responsabili, secondo alcuni scienziati, dei diversi tipi di cancro. Questo apre le porte ad uno scenario di sogno per le industrie farmaceutiche, un mondo in cui si arrivi ad offrire a ciascun malato di cancro la sua cura personalizzata, studiata appositamente per lui. Un milione di nuovi malati ogni anno, un milione di nuove cure da mettere a punto per ciascuno di loro.
David Botstein – Stanford University
“Quello che vogliamo fare è adeguare la cura alla malattia, o con una terapia palliativa, qualunque cosa sia grazie agli strumenti della genetica. Ed è di questo che si occuperà in realtà il mondo del cancro, per molto tempo a venire”.
Le nuove cure per il cancro sono sempre più legate ai geni dell’individuo e a quelli del tessuto tumorale. Il risultato è una terapia personalizzata che veste come un abito su misura.
Per Lonning – Haukland Hospital
“La domanda, se arriveremo a trovare la cura, non è questione di “se”, è questione di “quando” ”.
Nel frattempo, però, nessuno è ancora riuscito a dimostrare che la teoria ufficiale sia quella giusta e che l’origine del cancro sia davvero di natura genetica.

Si stanno facendo grandi progressi nella rilevazione, prevenzione, e cura per cancro. Ma i meccanismi che scatenano la crescita delle cellule maligne non sono ancora del tutto compresi.
Nel frattempo la situazione statistica sembra essere passata dal male al peggio.
Il cancro resta la causa principale di morte per le persone sotto gli 85 anni. Negli Stati Uniti una persona su quattro muore di cancro.


La Trinità Intoccabile.
Nonostante i risultati sconfortanti, l’oncologia ufficiale continua ad imporre ai pazienti le uniche tre terapie che siano mai state autorizzate negli ultimi cento anni: chirurgia, chemioterapia e radioterapia. E due di questi trattamenti a loro volta sono cancerogeni.
La chirurgia è la tecnica più antica e quella di maggior successo fra le tre. Ma la chirurgia è utile solo quando il cancro sia localizzato. Una minoranza dei casi. I pazienti temono anche gli effetti collaterali delle radiazioni. Uno di questi è che le radiazioni di fatto possono provocare il cancro. L’uso delle radiazioni rimane controverso persino nell’ambiente medico.
Mamma di Elizabeth Kozeny.
“Per quanto cercassimo di aiutarla, ad esempio con un problema di matematica, lei non riusciva a capirlo”.
Figlia: “Ci mettevo molto tempo per fare una pagina di esercizi”.
Mamma: “Delle parti del cervello di Elizabeth non c’erano più a causa delle radiazioni che avevano ucciso quella parte di cervello. Quindi la parte di cervello da cui dipendeva la memoria non c’era più”.

La chemioterapia serve ad uccidere le cellule cancerogene in tutto il corpo. E’ però fortemente intossicante e uccide anche le cellule sane. Oggi la chemioterapia viene spesso data in combinazione con la chirurgia e la radioterapia.

Peter Clark – Clatterbridge Centre for Oncology.
“Il classico farmaco chemioterapico sicuramente causerà stanchezza. C’è il rischio di nausea, ma oggi ci sono ottime medicine in grado di controllare la nausea. La chemioterapia spesso causa cambiamenti nel gusto. Può causare gonfiori in bocca. La prima cosa di cui vuole sapere molta gente è della perdita dei capelli”.

In realtà molti dei farmaci chemioterapici sono dichiaratamente cancerogeni.

La tossicità dei chemioterapici è tale che tutti coloro che li maneggiano devono osservare regole severissime di sicurezza che comprendono la completa distruzione e incenerimento ad oltre mille gradi di tutti i materiali residui che siano entrati in contatto con questo tipo di medicinali. In alcuni casi, anche dopo essere passati attraverso l’inceneritore, alcuni chemioterapici conservano una certa dose di tossicità.

Ma c’è qualcosa di nuovo, sulla chemioterapia, che è emerso di recente.

Molte donne che fanno la chemioterapia per il cancro al seno parlano di cambiamenti preoccupanti alla memoria e alla concentrazione. I ricercatori del Centro del Cancro dell’Università del Michigan dicono che questo fenomeno è una realtà concreta.

Bernadine cimprich – Researcher.
“Le donne lamentano dei cambiamenti mentali, che sono avvenuti nel periodo in cui erano in cura per il cancro al seno, ormai da molto tempo. Ed è stato creato il termine “chemio-cervello” ed è usato per descrivere la perdita di concentrazione , difficoltà a ricordare le cose, difficoltà a pensare lucidamente e non essere in grado di funzionare bene nelle normali attività che la persona svolgeva perfettamente prima della cura”.

Janet Piper – vittima del “chemio-cervello”.
“Piccole cose semplici. Mi capita di dover aspettare prima di fare un pensiero e la cosa è frustrante. I ricercatori dicono che la chemioterapia crea problemi di memoria che possono durare per anni”.

Ma anche i bambini cominciano a mostrare in numero crescente le conseguenze dei chemioterapici cancerogeni.

Adam Michael Bristoe
“Con i compiti, ad esempio, con i compiti di matematica, se c’è molto rumore non riesco a concentrarmi.  Mi sento come se la mia mente fosse stata cancellata”.

Ma ci sono dei benefici nella chemioterapia?

Peter Barry Chowka – Science Writer
“John Cairns, della Harvard University, ha pubblicato una ricerca su Scientific American. Ha scoperto che le medicine chemioterapiche danno risultati al massimo per il 5% dei malati di cancro, 1 su 20 di quelli a cui è stata somministrata”.

Se le cure convenzionali hanno risultati così scarsi, perché la professione medica non vuole indagare strade differenti?


La guerra dei Dottori.
La risposta a questa domanda si trova forse in alcuni eventi storici che hanno avuto luogo quasi un secolo fa quando la medicina ufficiale riuscì ad avere finalmente il sopravvento sui cosiddetti medici empirici che curavano i pazienti con erbe e rimedi naturali.
Nel 1800 la società riconosceva ambedue gli approcci terapeutici. I pazienti potevano scegliere fra i dottori cosiddetti “allopatici”, o i naturalisti, chiamati “empirici” o “omeopatici”.

I due gruppi combatterono una dura battaglia filosofica. I medici allopatici definivano il loro approccio “medicina eroica”. Credevano che il medica debba scacciare con la forza la malattia dal corpo. Basavano le loro pratiche su quello che consideravano teorie scientifiche.

Gli allopatici usavano tre tecniche principali: dissanguavano il corpo, per far uscire gli umori malati. Somministravano forti dosi di minerali tossici, come il mercurio, o il piombo, per “far sloggiare” la malattia originale. Usavano anche la chirurgia, ma era un rimedio brutale prima dell’anestesia e del controllo delle infezioni. Pochi pazienti erano disposti a farsi operare e la maggioranza di loro temevano i metodi allopatici nel loro insieme. La satira del tempo diceva che con le terapie allopatiche il paziente moriva per la cura.

In concorrenza con i dottori erano i guaritori empirici. Al contrario dei dottori, essi cercavano di stimolare le difese del corpo, perché si guarisse da solo. Invece di minerali velenosi, usavano prodotti vegetali, e sostanze non tossiche in piccole quantità. Favorivano soprattutto le erbe che avevano imparato ad usare dagli indiani americani e dalle antiche tradizioni europee.
Gli empirici dicevano di basare le proprie cure non sulla teoria, ma sull’osservazione e sull’esperienza. La satira del tempo diceva che con le cure degli empirici, il paziente moriva per la malattia, non per la cura.
L’equilibrio delle forze rimase costante fino alla fine del secolo.

Poi emerse un nuovo tipo di cure, potenzialmente lucrativo. La Associazione Medici Americani (A.M.A.) si alleò con potenti forze finanziarie, per trasformare la medicina in un’industria.

Le fortune di Carnegie, Morgan e Rockefeller finanziarono chirurgia, radiazioni e medicine sintetiche. Sarebbero diventati i pilastri della nuova finanza medica.

G. Edward Griffin – “World without cancer”.
Il controllo dell’industria della medicina fu raggiunto attraverso il controllo delle scuole di medicina. Le persone di cui parliamo, specialmente Rockefeller e Carnegie, entrarono in scena dicendo:”Noi metteremo i soldi”. Offrirono enormi quantità di denaro alle scuole disposte a collaborare con loro. I donatori dissero alle scuole: “poiché vi diamo tutti questi soldi, sarebbe troppo chiedere di mettere qualcuno dei vostri uomini nel vostro comitato direttivo, per assicurarci che i nostri soldi vengano spesi saggiamente?”. Quando una scuola squattrinata, che fatica a stare a galla, si vede offrire un paio di milioni di dollari, e in cambio le si chiede soltanto di aggiungere qualche nome molto conosciuto e prestigioso al proprio comitato direttivo, la risposta in molti casi sarà: “Certo, saremo onorati di avere queste persone nel nostro comitato direttivo!”.

Praticamente da un giorno all’altro, tutte le più importanti università, quelle che oggi consideriamo essere le più importanti università nel campo della medicina, ricevettero grandi donazioni da questi finanziatori, e accettarono anche una, due o tre delle persone di cui parlavo nei loro comitati di direzione, e le scuole furono così letteralmente catturate dai gruppi finanziari che avevano stanziato i fondi. Accadde così che le scuole ricevettero un’iniezione di denaro, poterono costruire nuovi edifici, poterono integrare i loro laboratori con costosi strumenti, poterono assumere gli insegnanti migliori, poterono innalzare il livello dell’educazione medica in America di cento volte, ma nel frattempo il tutto era stato deviato nella direzione delle cure farmaceutiche. Ecco dove stava l’ “efficienza nella filantropia”. Ai dottori da quel giorno in poi sarebbero state insegnate le cure farmaceutiche. Le scuole che non accettarono quei termini non ricevettero i finanziamenti, e man mano restarono indietro, al punto che oggi probabilmente non ne avete nemmeno sentito parlare. Tutti i grandi istituti di insegnamento in America passarono così sotto il controllo del cartello delle farmaceutiche. Ed è stupefacente quanto poco gli sia costato”.
La chirurgia divenne praticabile grazie all’anestesia e al controllo delle infezioni. I dottori propugnavano costose operazioni integrali, che crearono la necessità di un grande e lucrativo sistema ospedaliero. La febbre del radio travolse la medicina. Il prezzo del radio aumentò del 100% praticamente da un giorno all’altro. Un’altra tecnologia molto costosa era entrata nel sistema ospedaliero. Un’industria dei farmaci nacque dal mercato rampante dei brevetti medicinali. I dottori cambiarono gli standard educativi e le regole per ottenere le licenze, in modo da escludere i naturalisti. In poco tempo solo i dottori approvati dalla Associazione Medici Americani potevano esercitare legalmente la professione. Nell’arco di soli 20 anni la Associazione Medici Americani aveva preso il controllo della professione medica. La medicina organizzata lanciò una campagna mediatica per accumunare i naturalisti ai ciarlatani. La parola in codice per “concorrenza” era “ciarlatano”.

G. Edward Griffin – “World without cancer”.
E così il dottore di oggi va a scuola, riceve un’ottima educazione, deve essere molto intelligente per completare gli studi. Impara tutto ciò che c’è da sapere sulle medicine, non sa molto di alimentazione elementare (ho scoperto che normalmente le mogli di questi medici sanno di alimentazione più dei loro mariti) ma di sicuro conoscono bene le loro medicine. Se oggi vai da qualunque dottore, per un motivo qualunque, è probabile che tu esca di lì con una ricetta in mano. Perché? Perché è questo che gli hanno insegnato a fare”.


Big Pharma.
Amy Goodman
Le società che fanno parte dell’industria farmaceutica sono fra le più grandi multinazionali al mondo. Nel loro insieme queste società sono conosciute come “Big Pharma”. Nel 2004 hanno fatturato insieme nel mondo oltre mezzo biliardo di dollari, con Pfizer e Johnson & Johnson in testa al gruppo. Negli Stati Uniti questi enormi profitti derivano soprattutto dalla vendita delle medicine con ricetta. E, poiché queste medicine possono essere prescritte solo da medici professionisti, la maggior parte delle attività di promozione e di marketing sono indirizzate a farmacisti, dottori e altri addetti alla sanità.

Larry Sasich, Public Citizen Health Research Group
La cosa inizia dal primo giorno di università. Persino i nuovi arrivati, che non vedranno un paziente per altri 2 anni, cominciano a ricevere regali dall’industria farmaceutica. Man mano che procedono negli studi, le interazioni e i regali crescono di livello. Inviti a pranzo, cene gratis.."

Gene Carbona – ex rappresentante di medicinali.
“…champagne, colazioni, aperitivi, biglietti per i New York Jets, dovunque spendi guadagni comunque. Il mio capo mi diceva sempre: “Non farti problemi, ci saranno sempre altri soldi, spendi quello che riesci a spendere, anzi, se ti do 100.000 dollari, Gene, voglio che tu ne spenda 200.000”.”.
Oltre ai regali e ai viaggi, l’arma più efficace nell’arsenale del rappresentante sono i campioni gratuiti di medicinali. Nel 2004 le case farmaceutiche hanno regalato l’equivalente alla vendita di quasi 16 miliardi di dollari in medicine. Questi prodotti sono il “lubrificante” principale della macchina del marketing.

Bob Goodman – Colombia University Medical Center
In questo modo si riesce a legare sia il medico che il paziente al prodotto. In qualunque città, se entri nell’ufficio di un medico, c’è uno stanzino che normalmente è di 3 metri per 3, pieno di campioni medicinali per centinaia di migliaia di dollari. Sono tutte le medicine più costose e di marca, che costano dai 100 ai 300 dollari al mese, e l’ufficio è pieno zeppo”.
Sono proprio i chemioterapici ad essere tra le medicine più costose.

Una confezione da 30 compresse di Erlotinib, chemioterapico prodotto dalla Roche, costa 3.239 Euro (Farmadati 2007). Una confezione di Sorafenib, prodotto dalla Bayer, costa 5.300 Euro. Trenta compresse di Sunitinib, il chemioterapico della Pfizer, costano 8.714 Euro.
Bob Goodman – Colombia University Medical Center
Un dottore che prescriva la medicina giusta non è necessariamente quello che cercano le case farmaceutiche. Le case farmaceutiche cercano dottori che prescrivano le loro medicine”.
Marcia Angell, M.D.
Prima che una medicina possa essere venduta legalmente negli Stati Uniti, deve essere approvata dalla F.D.A. (food and drug administration), dovunque sia prodotta. Per avere l’approvazione la società deve dimostrare con sperimentazioni cliniche che la nuova medicina sia ragionevolmente sicura ed efficace. Ma rispetto a che cosa? Non devono confrontare le loro nuove medicine con quelle già disponibili per la stessa malattia o con la migliore cura conosciuta. Nella maggioranza dei casi devono solo confrontare le nuove medicine con un placebo.
Alex Sugerman-Brozan Attomey – Prescription Access Litigation Project.
Oggi la F.D.A. richiede solo, se vuoi farti approvare una nuova medicina, che tu mostri che quella medicina è meglio di un placebo. In altre parole, che la medicina è meglio di niente. Queste non sono informazioni molto utili per i dottori”.

John Abramson, M.D. – author “OverdoSed America”
“Prima degli anni ’80 la maggior parte della sperimentazione clinica era finanziata dall’Istituto Nazionale per la Salute. Negli anni ’90 la maggior parte di quella sperimentazione è stata tolta alle università e fu trasferita a organizzazioni di ricerca con scopo di lucro. Il problema è che questo ha dato praticamente il controllo completo delle sperimentazioni alle case farmaceutiche. Potevano impostare la sperimentazione, avevano il controllo dei dati scientifici, al punto che molti autori delle recensioni più importanti pubblicate nelle migliori riviste mediche non possono nemmeno vedere i loro dati. Non possono accedere liberamente ai loro dati. E inoltre controllano le pubblicazioni”.

Alex Sugerman-Brozan Attomey – Prescription Access Litigation Project.
Queste ricerche sono spesso difficili da trovare, oppure i risultati sono stati manipolati dalle società farmaceutiche”.

Jeanne Lenzer – Investigative Medical Journalist
La cosa più sconvolgente è scoprire che quella documentazione, semplicemente, non è disponibile. Oppure è stata manipolata”.
Quindi quando in tv ci viene detto che una nuova ricerca scientifica ha stabilito una certa cosa, nessuno è in grado di verificare se sia vero oppure no.
Jerome Hoffman – M.D. UCLA Medical School.
“Quando le società farmaceutiche fissano lo scopo della sperimentazione, eseguono e pianificano la sperimentazione. Hanno un’influenza enorme su coloro che devono scrivere le recensioni e di fatto hanno un’influenza enorme sulle riviste che le pubblicano, che sono molto ossequiose verso le società farmaceutiche per il proprio benessere finanziario”.
John Abramson, M.D. – author “OverdoSed America”
“Più della metà dei finanziamenti per la sezione della F.D.A. che approva le nuove medicine e garantisce la sicurezza delle medicine è pagato dalle società farmaceutiche. Il 90% della sperimentazione è finanziato dalle società farmaceutiche. Il 59% degli esperti che determinano i parametri clinici hanno un diretto legame economico con la medicina che è sotto valutazione”.
Quindi l’industria farmaceutica, prima di tutto, ha preso il controllo del sistema medico universitario, poi ha istituito l’associazione dei medici americani che da allora sono gli unici autorizzati a praticare legalmente. In seguito si è impadronita dell’intero processo di sperimentazione delle medicine. Dopodiché influenza pesantemente le pubblicazioni che promuovono queste medicine; ed infine, controlla l’ente federale, che di quelle medicine, dovrebbe garantire la sicurezza e la non tossicità.

All’estremo opposto, ci sono i cittadini malati e nel mezzo stanno i dottori che devono curarli, e che possono basarsi esclusivamente su informazioni generate e controllate dalle industrie farmaceutiche, che nessuno ha più la possibilità di verificare.

In questa esasperata ricerca del monopolio totale dell’informazione, nemmeno internet è stato trascurato.
Jeanne Lenzer – Investigative Medical Journalist
“Ci sono molti gruppi in Internet che sembrano imparziali e disinteressati gruppi di pazienti che vogliono solo il meglio di quello che è giusto per loro, e alla fine scopri che sono finanziati al 100% da una società farmaceutica”.
Ma tutto questo, evidentemente, all’industria farmaceutica, non bastava ancora.
Negli ultimi anni Big Pharma si è insinuata nel tradizionale rapporto fra medico e paziente e ha trovato un nuovo modo per aumentare le vendite, puntando direttamente al paziente, in modo indipendente, soprattutto attraverso la pubblicità televisiva. E ora che la lista obbligatoria degli effetti collaterali è ormai più lunga dei pregi delle medicine, gli aspetti negativi vengono messi direttamente in bocca ai protagonisti dello spot, che li presentano con lo stesso tono gioioso e accattivante delle qualità da decantare. In questo modo si confondono definitivamente le acque, per un pubblico disattento e impreparato su un aspetto che già veniva presentato in un modo ambiguo e altamente irresponsabile.

L’anno scorso sono state scritte da 3 a 5 miliardi di ricette nei soli Stati Uniti. E per tutti suoi miracoli e conquiste, il sogno farmaceutico ha anche lasciato disastri lungo il percorso. Le tragedie degli effetti collaterali vengono denunciate quotidianamente. Prozac, Vioxx, Celebrex, Baycol, Lariam e Zoloft solo per dirne alcuni, sono pesanti e scomodi ricordi di come la segretezza e gli interessi abbiano spesso aggirato la sicurezza.
Carolyn Dean – M.D.
Quello che ho scoperto, dopo aver analizzato le banche dati governative e gli articoli sulle riviste mediche specializzate, è che 784.000 persone muoiono ogni anno prima del previsto, a causa della moderna medicina”.
Clark Hansen – Naturopathic Medical Doctor.
122.000 persone muoiono ogni anno a causa degli effetti collaterali conosciuti dei medicinali prescritti”.
Mark Abadi – Quantum Psycologist.
L’industria farmaceutica è l’industria di maggior successo al mondo. Quello che non vogliono è che tu guarisca, perché se tu guarisci, loro non hanno più un mercato!”.


Le Cure Naturali.
G. Edward Griffin – “World without cancer”.
Tutto quello che viene dalla Natura, non si può brevettare. Quindi non sono interessati. Quello a cui sono interessati è trovare qualcosa, magari all’interno di un prodotto naturale, in cui trovare un sub-composto che si possa estrarre, per poi farne una sostanza chimica, fatta dall’uomo che funzioni nello stesso modo, e che possano brevettare, allora sì che sono interessati. Ma non se si tratta di un prodotto naturale. E il fatto che funzioni o meno non ha nessuna importanza. Questo significa, rispetto all’approvazione da parte della F.D.A., che nessuna società farmaceutica spenderà mai 20 milioni di dollari, per sperimentare una sostanza naturale, perché non si può brevettare. Naturalmente, però, la F.D.A. dice che è illegale utilizzarlo, a meno che sia stato sperimentato per l’etica e per la sicurezza.  Vedete quindi il circolo vizioso in cui ci troviamo.
Nessun prodotto naturale, che sia efficace o meno, sarà mai dimostrato essere sicuro o efficace, secondo la F.D.A. Non lo sarà mai. Perché nessuno spenderà mai i soldi per fare la sperimentazione. Per cui qualunque prodotto naturale sarà sempre bollato dalla F.D.A. come “non dimostrato”. Una cura “non dimostrata” per il cancro”.
Come se fosse voluto, le scelte della sanità sono limitate, le informazioni sono scarse, delle vite vengono rovinate, e la verità è maledetta. La macchina della paura è ben oliata dai dollari petrolchimici e da un monopolio quasi globale della sanità. Lavora a tutte le ore per evitare che la verità sui prodotti naturali arrivi fino al pubblico. E’ sempre stato così.

di Massimo Mazzucco



Aprite gli occhi!